Futsal femminile, il quarto colpo è tra i pali: Nilde Cardillo è una nuova Titana

Arriva il secondo rinforzo nel reparto portieri della formazione femminile di futsal: Nilde Cardillo si aggiunge alla rosa a disposizione di mister Pini per la stagione in Serie A2. Una categoria che l’estremo difensore classe 1989 affronterà quest’anno per la prima volta, sebbene il mondo del futsal lo conosca molto bene. “La mia storia è abbastanza particolare – spiega la nuova Titana – perché io, a differenza di molte giocatrici di futsal, non ho mai praticato il calcio a 11. Ho iniziato col futsal in un torneo a Fratta Terme, ma giocavo fuori da pali. Poi, ad un certo punto, sono andata in porta perché nessuna delle mie compagne voleva farlo. Si sa che il ruolo del portiere è un po’ ‘bistrattato’, no? Io me la cavai bene: al campo c’erano alcune ragazze che mi osservavano. Mi chiesero di tesserarmi per la Polisportiva 1980 e lì tutto è iniziato.”

Dopo alcune stagioni alla “Pol”, tre mesi alla Virtus Romagna prima di passare al Futsal Cesena. Lo scorso anno la decisione di fermarsi, e ora il ritorno in campo per un’avventura nuova. “Per certi versi sono anche un po’ tesa, – ammette Nilde – perché ci aspetta un campionato difficilissimo, che io vedrò per la prima volta. E poi vengo da un anno di stop, che è stato forzato perché ho subìto un piccolo intervento e dovevo riprendermi del tutto dal punto di vista fisico. Con la Virtus e con il Cesena ho giocato continuativamente in C, mancando la possibilità di giocarmi la promozione due anni fa, quando il campionato si fermò per la pandemia. Anche se per me la A2 sarà una prima volta, ho una certa esperienza in questo sport, esperienza che conto di trasmettere alle mie compagne, in particolare a Ilaria Giorgi che si affaccia nel mondo del futsal per la prima volta. Tensione a parte, dominano in me l’adrenalina e la voglia di mettermi in gioco. Farò sempre del mio meglio e insieme alle mie compagne cercherò di portare questa squadra il più lontano possibile.”

Lunghi anni nel futsal hanno forgiato Nilde anche dal punto di vista dell’interpretazione del ruolo. E se le si chiede come descrive sé stessa, ecco la risposta: Sono una che parla tanto in campo, e infatti mi arrabbio non poco con le compagne che non mi ascoltano. Questo perché il mio ruolo è un po’ ‘maledetto’ rispetto al loro: vedo tutto e ho la responsabilità di prevenire gli errori. Perché poi, se la patata bollente passa a me e l’errore lo commetto io, non c’è più nessuno alle mie spalle che può rimediare. Può succedere e allora diventa un bel problema. Non ho avuto tanti preparatori nella mia carriera e quindi quel che ho imparato è al 90% farina del mio sacco. Purtroppo il gioco coi piedi non è esattamente la mia arma migliore: riconosco questo mio limite e lavorerò anche in questo senso per migliorarmi.”

Benvenuta a bordo, Nilde!


Ufficio Stampa

 

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