La waterball per migliorare le prestazioni calcistiche

Il Dipartimento di Formazione e Ricerca della Federazione Sammarinese Giuoco Calcio ha sviluppato un progetto mirato al miglioramento della prestazione dei calciatori tramite lo strumento della waterball. L’efficacia dell’applicazione del medesimo sta nell’incremento delle capacità coordinative e dei movimenti multidirezionali (cambi di direzione). La costante e continua collaborazione dello staff del progetto ha portato alla lavorazione di dati empirici, indagini e sperimentazione ottenuti da due passaggi al mese nell’ultimo anno. Un progetto varato nel febbraio del 2016, che possiamo indicare quale data di inizio di ricerca e studio; un anno più tardi – 15 maggio 2017 – la prima applicazione pratica, con il percorso-test effettuato all’Ezio Conti di Dogana, utile alla stesura del protocollo di lavoro e per apportare le prime modifiche al percorso-test, proposto nella sua versione definitiva a settembre.

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A determinare il risultato positivo del Progetto Waterball è stata anche l’integrazione col Progetto CEF, gli istruttori dei poli calcistici sammarinesi e con l’Academy Base, nell’ottica di poter dare ad ogni bambino le stesse opportunità. Sono state 10 le società coinvolte da una o più sedute di allenamento mensili, per un totale di 54 totali e 150 giovani (classe ’06) coinvolti ed analizzati tramite report grafici e visione di immagini. Dalla valutazione dei dati raccolti, si evince che il Protocollo Waterball porta – nella maggior parte dei soggetti presi in esame – miglioramento del controllo motorio nei cambi di direzione, decelerazione, accelerazione ed imbalance. L’imbalance rappresenta un confronto sul carico della gamba destra e sinistra, segnala un’instabilità laterale, uno squilibrio del corpo.

Per esteso, dunque, anche nel controllo motorio e nel gesto sportivo, incrementando l’abilità del calciatore in fase di accelerazione e decelerazione durante i cambi di direzione. Il tutto senza considerare quali ulteriori effetti benefici potrebbe avere l’inserimento di almeno una seduta settimanale in termini di prevenzione di infortuni, figlia del controllo attivo del corpo da parte del giocatore.

La fase successiva – impostata sulla prossima stagione – dovrebbe portare al consolidamento del protocollo di lavoro, nonché ad una sua integrazione con esercitazioni trasferibili anche in situazioni di gioco coinvolgenti il portiere: transizioni, trasmissione palla, ricezione, controllo orientato e tiro in porta sono solo alcune delle potenziali applicazioni tecniche.

Hanno curato l’evoluzione del progetto Emilio Cecchini (Coordinatore Dipartimento della Formazione e Ricerca della FSGC), Luigi Di Spirito (Esperto coordinativo-motorio), Francesco Bailetti (Specialista in biomeccanica), Alberto Cruciani (Ingegnere informativo K-Sport) e Leonardo Mirasole (Collaboratore informatico K-Sport).

 

FSGC | Ufficio Stampa

 

Lo sviluppo teorico e l’applicazione tecnica del progetto qui presentato in ogni sua parte (pp. 23) è di proprietà del Dipartimento di Formazione e Ricerca della FSGC, del quale è responsabile il prof. Cecchini Emilio. Ogni suo utilizzo è consentito nei termini di legge, previo riconoscimento della fonte ©FSGC.