Negli anni ’20 il calcio sammarinese muove i suoi primi timidi passi sull’unico campo disponibile allora in Repubblica: quello di Borgo Maggiore.
Nel 1928 nasce la Libertas e subito dopo l’Unione Sportiva Titania. La Federazione Sammarinese Giuoco Calcio, invece, vede la luce nel 1931.Per alcuni decenni l’attività calcistica nazionale è concentrata in una manifestazione estiva che impegna appena quattro squadre.
Negli anni ’60 la prima svolta con la nascita della Serenissima (poi San Marino Calcio) ad opera della Federazione, allo scopo di svolgere un’attività calcistica all’esterno dei confini nazionali. Nel 1963 la FSGC istituisce i N.A.G.C. (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) sotto la direzione dell’indimenticabile Guglielmo Giovannini.
Nel 1965 riprende il via – in forma eclatante – la Coppa Titano, un torneo al quale partecipano molte squadre e che si svolge dai primi di giugno a metà agosto sul nuovo campo di Fiorentino, dotato di impianto di illuminazione a partire dal 1968.
Il calcio sammarinese cresce e si diffonde sempre di più. Nel 1985 un’altra grande svolta: parte il 1° Campionato Sammarinese (Settembre 1985 – Maggio 1986). L’attività diventa continuativa per 10 mesi all’anno e riguarda tutte le fasce d’età. Vengono elaborate ed introdotte le Carte Federali (Statuto, Regolamento Organico, Regolamento di Disciplina, Regolamento Arbitrale). Sempre nel 1985 viene fondata anche l’A.S.A. S.a, l’associazione degli arbitri sammarinesi.
Nel 1988, dopo 2 anni di affiliazione provvisoria, prima il Congresso della U.E.F.A. e poi quello della F.I.F.A. concedono alla FSGC l’affiliazione definitiva. Subito dopo prende il via l’attività internazionale ufficiale con le partecipazioni ai vari campionati mondiali ed europei della Nazionali A, B, Under 21, Under 19, Under 18, Under 17 ed Under 16.
La storia
Tutto sommato quella di San Marino è una Nazionale giovane. Specialmente se si confronta la sua età con quella della Federcalcio sammarinese, fondata nel lontano 1931. È soltanto nella seconda metà degli anni ’80, infatti, che la massima rappresentativa calcistica nazionale inizia ad emettere i primi vagiti.
Le primissime esperienze consistono in una serie di partite amichevoli casalinghe. Poi arriva il primo impegno ufficiale: la partecipazione ai Giochi del Mediterraneo in Siria. Il tutto mentre la FSGC avvia le procedure per affiliarsi ai massimi organi calcistici continentali e mondiali. In questo senso il 1988 è un anno cruciale: è proprio allora, infatti, che arriva l’affiliazione definitiva a UEFA e FIFA. Ora San Marino ha tutte le credenziali in regola per prendere parte alle grandi manifestazioni internazionali come Europei e Mondiali.
Per quel che riguarda gli Europei, il debutto alle relative qualificazioni risale al 1990. Seguirà a stretto giro – nel 1992 – quello alle qualificazioni mondiali. Inizia in quel periodo, per la Nazionale della Repubblica più piccola del mondo, un’avventura a dir poco straordinaria: tutto ad un tratto i calciatori sammarinesi, per lo più dilettanti, si ritrovano a condividere lo stesso terreno di gioco con affermati professionisti.
Il gap tecnico c’è e riscuote il suo tributo quasi sempre. Ci sono favole straordinarie come il rigore parato da “Gigi” Benedettini al capitano inglese David Platt a Wembley, il pareggio con la Turchia, il gol lampo di Davide Gualtieri sempre contro l’Inghilterra, il pareggio con l’Estonia, la vittoria in amichevole con il Liechtestein.
Ma per lo più quella della Nazionale sammarinese è una storia di confronti Davide contro Golia. È inevitabile visto che si parla di dilettanti che se la vedono con professionisti. Quindi le preoccupazioni legate al risultato diventano secondarie: conta molto di più la passione, la volontà di esserci ad ogni costo e l’orgoglio di difendere la propria bandiera al cospetto delle grandi nazioni europee. A volte è dura: non mancano le sconfitte in doppia cifra e neanche quelle – se possibile anche più brucianti – subìte a tempo praticamente scaduto.
Ma la Nazionale di San Marino ha sempre guardato avanti. E sempre lo farà. Orgoglio e passione non scemano con le sconfitte, per quanto dolorose possano essere.
La volontà e la fierezza di esserci. Al di là del risultato. Ecco quello che alimenta costantemente la fiamma di coloro che scendono in campo per difendere l’onore della Repubblica più piccola al mondo.
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Il primo Campionato Sammarinese, o per meglio dire il primo antenato di quello che oggi è il Campionato Sammarinese, vide la luce nell’aprile del 1937. Ai nastri di partenza si presentarono appena quattro squadre e a vincere, alla fine, fu la Libertas.
Nel 1980 partirono le sperimentazioni per il primo campionato nazionale ufficiale, necessario alla Federazione Sammarinese per richiedere l’affiliazione a FIFA e UEFA. Dopo 5 di questi tornei sperimentali, nel 1985 prese il via il primo Campionato Sammarinese di calcio. A vincerlo, fu il Faetano.
Contestualmente si stabilì che tutti i tornei estivi disputati dal 1937 fino alla fine degli anni ’70 venissero equiparati alla Coppa Titano, il secondo trofeo nazionale, definito con questo nome a partire dalla metà degli anni ’60. La prima formula del Campionato Sammarinese, integrata nel 1986 con la fase play-off, prevedeva due divisioni: una Serie A1 formata da nove compagini e una Serie A2 composta dalle restanti otto. Nel 1987 le nove squadre della Serie A1 salirono a 10 e le otto della Serie A2 scesero a sei.
Un’importante riforma del torneo avvenne nel 1996, quando la FSGC, al fine di prolungare la stagione calcistica e di incrementare l’interesse attorno al principale torneo del Paese, abolì la serie cadetta e suddivise le squadre partecipanti in due gironi di eguale importanza.
Nel 2000 la Juvenes e il Dogana si fondono in un’unica compagine, la Juvenes/Dogana. Di conseguenza, le 16 squadre precedentemente iscritte al torneo diventano 15. Intanto la UEFA concede alla squadra vincitrice del campionato la possibilità di disputare i preliminari di Coppa UEFA.
Il primo club sammarinese ad affacciarsi in Europa è la Folgore, vincitrice del campionato 1999-2000. Dall’annata 2006-2007 arriva, per la squadra vincitrice del titolo, anche la possibilità di giocare i preliminari di UEFA Champions League.
È il Murata il primo club del Titano a prendere parte alla massima competizione europea per club. La vincitrice della Coppa Titano va invece ai preliminari di Coppa UEFA, denominata poi UEFA Europa League. Stesso destino per la squadra seconda classificata in campionato a partire dal 2010, l’anno in cui diventano tre le squadre sammarinesi ammesse a partecipare alle competizioni europee.
La stagione 2018-2019 porterà al Campionato Sammarinese un’ulteriore ventata di novità. In particolare, sarà il format del torneo a mutare in maniera sostanziale.
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Fino alla costituzione del campionato a due raggruppamenti di pari livello, il girone cosiddetto “A1” ha surrogato in tutto e per tutto quello che oggi è il massimo torneo sammarinese. Ma è grazie alla Coppa Titano, nata nella seconda metà degli anni ’60, che il calcio della Repubblica garantiva ai suoi appassionati un appuntamento fisso. Si giocava esclusivamente nei mesi estivi (da giugno ad agosto), di domenica e sul campo di Fiorentino.
Una manifestazione, la Coppa Titano, che veniva preparata scrupolosamente fin dai mesi invernali e diede vita anche ad un vero e proprio calcio mercato.Nel corso degli anni il torneo ha cambiato volto e struttura diverse volte.
Partita a girone unico, nel 1970 è stata suddivisa in due gironi (A e B). Nel 1976 i gironi diventano tre (A, B e C), ma un anno dopo si ritorna ancora ai due gironi.Un ulteriore cambiamento coincide con l’ultima edizione della Coppa Titano prima dell’avvento del campionato di A1.
Nel 1980 la Coppa Titano diventa ufficialmente la coppa nazionale e ad essa vengono equiparati tutti i campionati estivi giocati negli anni precedenti, a cominciare dall’edizione del 1937.
Alla Coppa Titano viene affiancato il Trofeo Federale, divenuto in seguito la Super Coppa Sammarinese.
La stagione 2018-2019 porterà con sè altre novità a proposito del più antico torneo della Repubblica e del suo format.
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L’attività del Calcio a 5 a San Marino parte nel 2006. Con solo quattro squadre iscritte, il primo Campionato Sammarinese di Futsal si conclude presto, e a trionfare è il Cosmos. L’anno dopo si inaugura anche la prima coppa nazionale, denominata San Marino Futsal Cup. In questo caso la prima squadra ad iscriversi nell’albo d’oro della competizione è il Tre Fiori.
Tre Fiori che nello stesso anno solare mette in bacheca anche il suo primo campionato, il secondo organizzato sul Titano. Stavolta la partecipazione aumenta in maniera esponenziale: le 4 squadre dell’anno precedente diventano 13.
L’edizione del 2007 è quella dell’inserimento della fase play-off e dello “sconfinamento” nell’anno solare successivo. La formula non prevede più un girone unico ma due. All’interno di ciascun raggruppamento le squadre si sfidano in gare di andata e ritorno. In mezzo, una fase intergirone in cui le squadre di un raggruppamento affrontano quelle dell’altro. Le prime tre classificate di ciascun girone accedono poi alle fasi finali.
Anche la San Marino Futsal Cup si gioca su due gironi eliminatori che danno accesso alle fasi finali. Le prime due classificate dei gironi saltano un turno e debuttano ai play-off direttamente alle semifinali. Le altre si sfidano precedentemente in due quarti di finale ad eliminazione diretta. Il titolo viene assegnato dopo una finale disputata in gara unica, proprio come avviene in campionato.
Dalla stagione 2015-2016 la squadra vincitrice del Campionato Sammarinese di Futsal accede al turno preliminare della UEFA Futsal Cup, divenuta in seguito UEFA Futsal Champions League. Il primo club sammarinese a valicare i confini nazionali è il Tre Fiori, che nel 2016 vola in Montenegro mentre l’anno successivo in Svezia. Nel 2018 i gialloblù passano il testimone al Murata.
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Dopo una prima sperimentazione – condotta dal Dogana prima e dal Cosmos poi – a cavallo fra gli anni ’80 e 90’ terminata relativamente presto, all’inizio del Nuovo Millennio il calcio femminile sammarinese comincia a muovere i suoi primi passi sotto l’egida della FSGC.
In breve tempo, quella che era iniziata come un’ avventura fatta di tanta passione ma ancora nessun impegno ufficiale, diventa una solida realtà. Nella stagione 2004-2005 la prima squadra si iscrive al campionato italiano (regionale) di Serie D. Gli inizi sono duri, ma l’entusiasmo e la voglia di crescere permettono alla squadra – allenata da Pier Domenico Cardelli prima e da Eraldo Reggini poi – di compiere straordinari progressi e di giungere in breve tempo ai fasti della stagione 2007-2008, un’annata dai numeri sbalorditivi conclusa con la vittoria del campionato, con la relativa promozione in Serie C e con il secondo posto in Coppa Emilia.
Intanto nasce e si fortifica anche il settore giovanile. L’intero apparato – prima squadra compresa – compie un cammino di crescita che procede senza soluzione di continuità, con l’inserimento progressivo di nuove figure professionali e dirigenziali e relativa offerta tecnico-organizzativa votata ad un miglioramento costante. I numeri certificano la bontà del progetto intrapreso. Una attenta opera di promozione, condotta attraverso visite presso i plessi scolastici e con iniziative di altra natura, contribuisce ad abbattere i vecchi stereotipi e a convincere un numero sempre maggiore di bambine a mettersi alla prova su un campo da calcio.
Dopo un anno di “purgatorio”, la prima squadra retrocede in Serie D. Ma nella stagione seguente le Titane guadagnano una seconda promozione in Serie C, stavolta non grazie al cammino di campionato (che comunque si conclude con un onorevole terzo posto) bensì a quello di Coppa Emilia: la vittoria in finale contro il San Paolo (in rimonta dopo il 2-0 avversario) vale infatti non solo la conquista del trofeo, ma anche il passaggio alla divisione superiore.
A fine stagione Reggini lascia la panchina ad Andrea Tentoni e si sposta al ruolo di Coordinatore e Responsabile Tecnico prima, a quello di Responsabile dei Progetti di Sviluppo poi. Intanto, Corrado Selva diviene il nuovo Responsabile Federale del Settore Femminile. A livello di campo, la squadra dimostra di aver raggiunto un ulteriore stadio di maturità e la permanenza prolungata in Serie C ne è la testimonianza diretta.
Il settore giovanile nel frattempo diviene sempre più strutturato, mentre l’attività promozionale si arricchisce attraverso lo sbarco sui media nazionali e attraverso iniziative mirate, come ad esempio la nascita della mascotte Mia, il “Diario Scolastico” e la Giornata del Calcio Femminile. Dal punto di vista tecnico, viene varato il progetto CEF (riferito a tutta l’attività calcistica giovanile, maschile e femminile), organizzato il “Torneo Repubblica di San Marino”, elaborato il progetto “Agata 1” e allestite nuove formazioni come quella dell’Under 12, quella dell’Under 15, quella delle Esordienti a 9 misto e quella della Primavera.
Dopo qualche anno di permanenza in Serie C, con al timone Tentoni prima e Mirco Balacich poi, la prima squadra giunge ad una storica promozione in Serie B, frutto della vittoria del campionato 2015-2016. Quest’ultima non rimane però una gioia isolata, perché nella stessa stagione le Titane conquistano anche la Coppa Emilia.
Nell’annata successiva le ragazze allenate da Balacich (cui subentra a stagione in corso Fabio Baschetti, l’allenatore della formazione Primavera) si salvano. Non così nel 2017-2018, complice una riforma nella strutturazione dei gironi della Serie B: il quinto posto finale, obiettivo altrimenti più che dignitoso, costa purtroppo la retrocessione.
A livello giovanile è un’annata di grandi soddisfazioni. Una di queste è rappresentata dalla convocazione di due Giovanissime – Chiara Beccari ed Eleonora Cecchini – ad uno stage di Coverciano con protagoniste le migliori giocatrici Under 15 d’Italia. Sul campo, sempre da parte delle Giovanissime, arriva la vittoria del campionato provinciale, seguita dal terzo posto nella fase regionale. A livello interregionale (preliminare), la qualificazione al turno successivo sfuma per un solo punto dopo il pareggio con la Fiorentina’s Women e la vittoria con il Perugia.
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Nel 1963 l’Ente Governativo del Turismo Sport e Spettacolo istituisce i N.A.G.C. (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) sammarinesi, affidandone la responsabilità a Guglielmo Giovannini. In un solo mese le iscrizioni fatte pervenire all’Ente sono 140.Si formano due gruppi di lavoro: uno con ragazzini dai 10 ai 12 anni e l’altro dai 12 ai 14. In soli quattro anni le iscrizioni arrivano a toccare quota 200.
Nel 1970 l’Ente Governativo del Turismo propone la guida dei N.A.G.C. a Pietro Paolini (all’epoca in forza alla Juventus), che decide di sposare la causa. Fu proprio sotto la sua guida sapiente che nell’arco di 20 anni sono cresciute decine e decine di calciatori sammarinesi. L’Ente Governativo del Turismo regge lo sforzo economico ed organizzativo fino alla metà degli anni ’70.
Il 4 giugno 1976, all’Assemblea Nazionale della Federcalcio, si pone come primo punto di discussione il potenziamento del settore giovanile. Dal 1977 la Federcalcio prende in mano il settore giovanile senza però cambiare il “direttore” del progetto, Pietro Paolini.
Intanto Giorgio Crescentini, Presidente della FSGC, comincia a delineare un progetto di rilancio del calcio giovanile sammarinese e lo illustra il 7 aprile 1978. Il progetto viene approvato e nel 1978 partono i corsi. Sono sei gli istruttori ingaggiati. Su questo progetto la Federcalcio investe tutta la propria credibilità.
Si allestiscono quattro formazioni (Pulcini, Esordienti, Giovanissimi e Allievi) che vengono iscritte nei rispettivi campionati provinciali in Italia. l’esperienza della US San Marino dura fino al 1984. Da allora il settore giovanile federale (di base) è di nuovo sotto la responsabilità delle società sportive affiliate, le quali si impegnano a curare e valorizzare il parco giovani dell’intera Repubblica, garantendo loro formazione calcistica almeno fino alla categoria “Giovanissimi”.
Nel 1985 nasce l’Associazione Arbitri Sammarinesi (ASA S.a) che elegge come Presidente Luigi Benedettini e come Segretario Marco Tura, il quale nel gennaio 1992 diventerà il primo arbitro internazionale del Titano.
Nello stesso anno prendono il via i corsi arbitrali. Fino a quel momento il calcio sammarinese era stato arbitrato dalle sezioni regionali della Federazione Italiana di Rimini, Pesaro, Cesena e Forlì, ed in particolar modo dagli arbitri del CSI (Centro Sportivo Italiano).
Il 1988 è un anno importante per gli arbitri sammarinesi. Infatti dal 26 al 29 marzo l’ASA partecipa ad un corso tenuto da un importante esponente arbitrale della FIFA, il generale siriano Faruk Bouzo. Inizia l’ascesa dei fischietti bianco-azzurri, che vengono impiegati dapprima nella serie A2 e poi, nel 1989, nella Coppa Titano. Nello stesso anno fanno la loro prima apparizione nella serie A1 del campionato nazionale sammarinese, fino ad allora affidato unicamente ai fischietti italiani.
Il 23 ottobre del 1989 la FSGC inoltra alla FIFA la prima proposta di iscrizione degli arbitri del Titano alla lista degli Internazionali. Sono quattro i nominativi inviati: Bruno Albani, Orlando Terenzi, Giuliano Bindi e Marco Tura.
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