Torneo di Sviluppo: i rigori premiano l’Albania nel match d’esordio

Servono i calci di rigore per decretare la vincitrice della gara inaugurale del Torneo di Sviluppo. Al San Marino Stadium l’Albania soffre a lungo ma supera l’Italia fallendo un solo tiro dal dischetto contro i due degli avversari. Negli 80’ regolamentari le due squadre avevano chiuso sull’1-1.

L’Italia prende in mano le redini del gioco fin dalle prime battute. La costante ricerca del vantaggio da parte della squadra di Patrizia Panico si scontra però con la buona organizzazione difensiva degli albanesi, che concedono perlopiù tiri dalla distanza. Guerini è il giocatore azzurro che sonda più di tutti questa opzione, ma le sue conclusioni mancine finiscono tutte tra le braccia di Molla.

Le Aquile pensano più che altro alle coperture, ma quando possono ripartono. Come al  9’, quando Stafa scappa sulla destra e propone a centro area; la respinta corta della difesa azzurra viene raccolta da Ndoj, che spara alto.

All’11’ il cross teso di Priore mette apprensione alla retroguardia albanese, che se la cava spedendo la sfera in angolo. Sull’altro fronte Stafa, col mancino, mette in area una palla tagliata e pericolosa su calcio di punizione senza però trovare alcun compagno pronto alla deviazione.

Gli inserimenti dei centrocampisti sono un tema che l’Italia propone con crescente frequenza. Al 27’, su traversone di Zanchetta, il taglio puntuale di Viviani sul secondo palo sembra la giusta premessa ad una conclusione vincente, ma il numero 8 azzurro preferisce fare la sponda a centro area dove ci sono solo maglie rosse.

Al 35’ Brentan cerca sul secondo palo Da Graca, che prende bene il tempo dello stacco a Papa ma di testa spedisce sul fondo. Tre minuti dopo, l’azione più importante costruita dall’Italia nel primo tempo. Questa volta è un contropiede a lanciare gli attaccanti azzurri ed in particolare Guerini, che entra in area e dalla sinistra mette un tiro cross al veleno su cui né Viviani né Da Graca arrivano: la palla si perde di un nulla a lato del secondo palo.

La ripresa si apre con una doccia gelata per l’Italia, intenzionata a ripetere il copione del primo tempo alla ricerca del gol stappa-risultato. Quello lo trova invece l’Albania grazie ad una prodezza di Stafa, che si accentra dalla destra e dal limite scocca un mancino letale per Garofani: conclusione precisa e potente sul secondo palo e nulla da fare per il portierino azzurro.

A questo punto l’Italia comincia a piantare le tende nella metà campo avversaria. L’Albania è stoica e concede soprattutto tiri da fuori. Da questo punto di vista l’Italia si dimostra più pericolosa rispetto al primo tempo, e in tre circostanze – sui tiri di Morra, Guerini e Tesio – il numero 12 albanese Molla deve sfoderare i suoi migliori riflessi per conservare il vantaggio della propria squadra.

Stretta nella morsa azzurra, l’Albania al 20’ perde un uomo per il primo sin bin del torneo, ossia la sospensione momentanea di un giocatore che si macchi di condotta antisportiva. Il giocatore in questione è Cahani, reo di aver ritardato la battuta di un calcio di punizione assegnato all’Italia.

Dunque Albania in dieci uomini per 8’, nel corso dei quali l’Italia stringe ulteriormente d’assedio gli avversari. Che rischiano al 21’ sulla conclusione sporca di Reda, che cicca il pallone dopo essersi staccato bene dalla propria marcatura.

Tutto sommato, il fortino alzato dai ragazzi di Mustedanagic vacilla ma regge bene. La breccia arriva poco prima del termine del periodo di inferiorità numerica, quando Cahani è ormai pronto per tornare in campo. L’Italia trova il pareggio su un asse formata da due giocatori entrati a partita in corso: traversone in rovesciata di Merci e conclusione sotto l’incrocio dei pali da parte di Milanese, che si affretta a recuperare il pallone e a metterlo a centrocampo.

L’Albania continua la sua resistenza ad oltranza sugli attacchi ripetuti dell’Italia, che torna a privilegiare la conclusione da fuori, questa volta senza impegnare Molla. Ma al 34’, su colpo di testa di Reda, è la traversa a salvare il portiere albanese; sul rimbalzo della sfera arriva poi Priore, che in acrobazia non riesce a concludere nello specchio della porta.

L’Albania chiude in dieci uomini per il rosso diretto mostrato dall’arbitro a Doda, colpevole di una brutta entrata su Conti, ma riesce comunque a condurre il pareggio fino al termine dei 5’ di recupero.

Si va ai calci di rigore. L’Italia fallisce il primo con Brentan, mentre l’Albania ne infila tre consecutivi con Papa, Shehu e Kuqi. Gli Azzurri restano in scia con i tiri vincenti di Priore e Conti. L’errore di Reda – che spara alto – offre a Llapi la possibilità di infilare il match-point, ma anche il numero 16 albanese fallisce.

Morra riporta temporaneamente in pari il conto, ma l’ultimo rigore da battere è quello del portiere Molla, che supera il collega Garofani consegnando alle Aquile i primi due punti del torneo, come prevede il regolamento in caso di vittoria ai calci di rigore. L’Italia, invece, deve accontentarsi di un solo punto.

 


Torneo di Sviluppo Under 16 | Albania – Italia 5-4 dcr

 

ALBANIA [4-3-3]

Molla; Llapi, Smajlaj, Doda, Shehu; Gjini, Papa, Ndoj (dal 41’ Cahani (dall’ 85’ Vasjari)); Stafa (dal 72’ Nikaj), Beqiri (dal 56’ Kuqi), Zaimi (dal 56’ Elbasani)

A disposizione: Ceka, Kadriaj,  Sulovari, Kottri

Allenatore: Dzemal Mustedanagic

 

ITALIA [4-3-3]

Garofani; Sabatini (dal 57’ Milanese), Morra, Riccio, Udogie; Viviani (dal 57’ Merci), Brentan, Zanchetta (dal 50’ Tesio); Priore, Guerini (dal 69’ Conti), Da Graca (dal 50’ Reda)

A disposizione: Franco, Viti, Tononi, Lo Curto

Allenatore: Patrizia Panico

 

Arbitro: Michele Scarpino

Assistenti: Francesco Mineo e Cristiano Ernesto

Quarto Ufficiale: Cristiano Ascari

Ammoniti: Gjini

Espulsi: Doda

Marcatori nei tempi regolamentari: 42’ Stafa, 68’ Milanese

 


FSGC | Ufficio Stampa

 

 

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