Coppa Titano: Tre Fiori al settimo cielo

Come ogni finale che si rispetti, anche Tre Fiori-Folgore vive di una fase iniziale piuttosto contratta e con entrambe le squadre guardinghe, preoccupate più di non commettere errori che di impostare azioni offensive. Non ci sono sorprese nello scacchiere tattico di Lasagni che rilancia capitan Nucci sulla corsia di sinistra, confermando nove undicesimi della squadra che – lo scorso fine settimana – si è guadagnata la sfida di questa sera. Oltra a Nucci, Falciano recupera Badalassi, pur dovendo rinunciare allo squalificato Semeraro. Fronte Tre Fiori, Cecchetti sceglie la coppia d’attacco formata da Apezteguia-Compagno con Giardi a supporto: fuori dai titolari dunque Massaro e Vassallo, per una formazione più equilibrata e corta in tutti i reparti.

Dopo una decina di minuti di studio, nei quali è il Tre Fiori a farsi preferire per combinazioni ed azioni propositive, i gialloblu – tornati a disputare una finale di Coppa Titano a distanza di 10 anni dall’ultima volta – sono anche i primi a rendersi pericolosi. Una combinazione tra le due punte porta Compagno in posizione di ala sinistra: il pallone a rimorchio premia l’inserimento di Tamagnini che colpisce in pieno Bossa, poi Pestrin libera il destro dalla distanza che si spegne a lato del montante difeso da Venturini.

L’estremo difensore della Folgore non è poi preciso nell’azione che porta il Tre Fiori in vantaggio: Tamagnini è protagonista di una poderosa galoppata da trequarti a trequarti, col preciso suggerimento in posizione centrale per Nicolas Castro. Il centrocampista argentino arma il diagonale di Apezteguia, il cui mancino trova l’imperfetta respinta di Venturini che lascia lì il pallone per lo stesso Nicolas Castro, il quale non ha difficoltà a gonfiare la rete sguarnita da brevissima distanza.

Poco prima della mezz’ora il club di Fiorentino potrebbe ipotecare il trofeo, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Compagno colpisce di testa sul primo palo incocciando sulla traversa; la sfera diventa così buona per Zaccardo, il cui destro al volo – a giudizio del direttore di gara – è deviato con la mano da Sacco. Ceccarelli comanda il penalty, affidato al destro di Compagno: il bomber del Tre Fiori sceglie il piattone alla sinistra di Venturini, che riscatta l’errore nella precedente occasione negando il raddoppio al capocannoniere gialloblu.

L’episodio carica la Folgore, che crea i presupposti per il pareggio al 31’ grazie ad una bella iniziativa di Dormi, che lascia sul posto un paio di avversari ed esplode un mancino che – deviato – diventa buono per Badalassi. Il Bombardino d’oro 2018 apre il piatto sinistro, trovando sulla sua strada un ottimo Aldo Simoncini, protagonista due minuti più tardi anche sulla punizione dai 30 metri di Dormi – destinata all’incrocio, non fosse stato per la spizzata del portiere sammarinese -. L’omologo in casacca Folgore è sollecitato nuovamente al 38’ da Matias Castro, che calcia da lontano su piazzato: Venturini stavolta è impeccabile nell’accartocciarsi e fare propria la sfera.

Di par suo la Folgore torna a farsi pericolosa in chiusura di frazione con l’iniziativa di Nucci, che si sgancia dalla posizione di laterale di difesa proponendosi sulla trequarti offensiva. Potente e preciso il suo traversone dal fondo, destinato alla testa di Marco Bernardi che non ha però un impatto felice sul pallone e spedisce abbondantemente a lato del montante sinistro di Simoncini.

Ad inizio secondo tempo è la Folgore comprensibilmente a risultare più intraprendente e già al 50’ libera la conclusione di Domeniconi dai 20 metri, ma il mancino del regista offensivo di Falciano – armato dallo scarico di Badalassi – risulta impreciso.

La risposta del Tre Fiori non si fa attendere, ed arriva al 53’ direttamente su calcio d’angolo: Matias Castro arrota il sinistro dalla bandierina, chiamando all’interno Venturini che allontana di pugno. Sulla ripartenza della Folgore, così innescata, arriva il fallo da tergo su Sartori dell’altro Castro – Nicolas – che diventa il quarto ammonito di una sfida divenuta progressivamente più tesa e nervosa in campo, col passare dei minuti. Prima di lui, Ceccarelli aveva annotato i nomi di Sacco, Pestrin e Bossa a livello disciplinare.

È Cecchetti il primo a cambiare e a dispetto del risultato che vede il Tre Fiori avanti per 1-0, il tecnico gialloblu sceglie la qualità di Massaro per supportare le ripartenze dei suoi, richiamando in panchina Davide Giardi. La miglior opportunità di questo scorcio di partita è frutto della combinazione tra Compagno ed Apezteguia: il primo scarica di testa sul cubano, che chiude la triangolazione mandando in porta il partner d’attacco che calcia in diagonale col mancino, mancando il bersaglio grosso.

La Folgore si esprime al meglio quando riesce a passare dai piedi educati di Dormi, come al 70’ quando Sacco innesca il trequartista riminese sui 20 metri: pronta l’imbucata per Badalassi che calcia di prima intenzione col destro, trovando la gamba di Zaccardo a contestargli la battuta. Le occasioni più nitide sono però gialloblu: ne è un esempio la punizione dalla trequarti di Pestrin, che pesca sul palo più lontano Compagno, la cui stoccata di testa trova Venturini ben posizionato per la deviazione in calcio d’angolo.

La Folgore torna a farsi pericolosa su piazzato all’82’: il fondamentale che ha portato alla seconda finale consecutiva a Montecchio – dopo quella di campionato lo scorso anno – non è fortunata stavolta per Sartori, che calcia a sorpresa spedendo alto sulla trasversale. Dall’altra parte del campo, Andrea Compagno spreca il match-point a quattro minuti dallo scadere con un diagonale potente ma impreciso – seppur di una manciata di centimetri -, con l’aggravante di aver ignorato Davide Succi completamente solo sul secondo palo.

Il finale arrembante della Folgore è rinvigorito dall’espulsione di Matias Castro, che interviene in netto ritardo su Sartori e guadagna anzitempo la via degli spogliatoi. Sugli sviluppi delle punizione di Dormi, Innocenti sfiora il pareggio con un diagonale di contro balzo all’altezza del primo palo; è però tutto inutile, in quanto l’ex Virtus partiva da posizione di off-side.

È l’ultima emozione di un incontro che ha dovuto attendere fino al 94’ per conoscere il vincitore, che risponde al nome di Tre Fiori: vittoria complessivamente meritata per i ragazzi di Cecchetti, tornati ad alzare la Coppa Titano a nove anni di distanza dall’ultima volta. Un successo che garantisce al club di Fiorentino una nuova campagna continentale, quantomeno in Europa League dove – già l’anno scorso – i gialloblu hanno scritto una pagina importantissima della storia del calcio sammarinese. Per la Folgore, che ha incontrato non poche difficoltà nel liberare al tiro i suoi giocatori più pericolosi e qualitativi, lo stadio di Montecchio si conferma tabù: dopo la finale di campionato persa di misura l’anno passato con La Fiorita, il club di Falciano deve masticare amaro anche al termine del confronto col Tre Fiori in Coppa Titano.

 


Coppa Titano, finale | Tre Fiori – Folgore 1-0

 

TRE FIORI [4-3-1-2]

Simoncini; Bologna, Zaccardo, Lusini, M. Castro; Tamagnini, Pestrin, N. Castro; Giardi (dal 63’ Massaro); Compagno, Apezteguia (dall’81’ Succi)

A disposizione: Battistini, Della Valle, Pracucci, Vassallo, De Angelis

Allenatore: Matteo Cecchetti

 

FOLGORE [4-2-3-1]

Venturini; Sartori, Brolli, Bossa (dal 74’ Rossi), Nucci; Sacco (dal 78’ Serafini), Bezzi; Dormi, Domeniconi, Bernardi (dall’82’ Innocenti); Badalassi

A disposizione: Russo, Lessi, Aluigi, Venerucci

Allenatore: Oscar Lasagni

 

Arbitro: Gianluca Ceccarelli

Assistenti: Andrea Guidi e Gianmarco Ercolani

Quarto Ufficiale: Francesco Mineo

Addizionali: Antonio Ucini e Giacomo Cenci

Marcatori: 20’ N. Castro

Ammoniti: Sacco, Pestrin, Bossa, N. Castro, Domeniconi, Compagno

Espulsi: M. Castro

Note: Venturini para un rigore a Compagno al 28’


FSGC | Ufficio Stampa

 

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