Nazionale in Kosovo, Lunadei: “Partita delicata, non vogliamo chiuderci in area”

Quella di domani sera al Fadil Fakrri Stadium di Pristina sarà la prima volta tra Kosovo e Nazionale di San Marino. Contestualmente, l’inedito su prato potrebbe rappresentare anche il primo gettone per Zavoli, Sopranzi o Pancotti. In particolare per gli ultimi due, quella a Pristina è anche la prima convocazione ufficiale in Biancoazzurro. E laddove ci fosse necessità di attingere dalle loro qualità, Varrella non avrà remore nel gettarli nella mischia: “Mi aspetto un determinato sviluppo della partita e se dovessi avere bisogno di loro non mi porrò il minimo problema a utilizzarli, indipendentemente dal fatto che siano da poco entrati nel gruppo della Nazionale ed al loro primo ritiro. Per noi – prosegue il Commissario Tecnico – è importante la costruzione di un gruppo che possa implementare le potenzialità di crescita complessiva: Pietro e Samuel sono ragazzi con capacità tecniche notevoli, dovranno imparare a metterle al servizio non tanto di una condizione fisica di livello, quanto di una condizione mentale con cui San Marino deve confrontarsi nel 90% dei propri impegni. In sintesi, incontri fatti principalmente di fase di non possesso. Se questi ragazzi metteranno a disposizione le loro qualità partendo da un miglioramento del lavoro senza palla, rappresenteranno una grande risorsa per la Nazionale”.

Ha recentemente sfondato il muro delle 20 presenze internazionali invece Lorenzo Lunadei, che dovrebbe partite dal primo minuto domani sera: “In queste tre partite andiamo alla ricerca di continuità, tentando di portare in campo quanto proviamo in allenamento. Non è certo semplice, in particolare in questo finale di stagione nel quale alcuni di noi sono fermi ormai da qualche settimana. La voglia di giocare in Nazionale – assicura il centrocampista del San Giovanni – è però tanta ed ognuno di noi ha continuato ad allenarsi, chi individualmente e chi con la squadra. Tenteremo di dare fastidio a queste grandi realtà del calcio internazionale, anche noi vogliamo toglierci qualche soddisfazione.

 A tener banco anche un vecchio adagio, qual è quello della gestione delle energie spalmate su due incontri piuttosto ravvicinati: “Abbiamo già sperimentato il format di tre partite in sette giorni – commenta Lunadei –. Per noi rappresenta una difficoltà ulteriore, benché non sia semplice per nessuno. La Nazionale può contare ormai su un gruppo di circa trenta ragazzi che si conoscono piuttosto bene, chi andrà in campo lo farà perché in quel momento sarà in condizioni migliori per farlo rispetto ad altri compagni, avendo la possibilità di fare bene. Poi è normale che noi, come tutti, andiamo finché abbiamo benzina in corpo. Eventualmente poi si chiederà il cambio per lasciare spazio a qualcuno più fresco”. Idee piuttosto chiare per il centrocampista, rispetto all’incontro di domani: “Mi aspetto molta pressione sugli esterni da parte del Kosovo, che specialmente in corsia sa far male con giocatori rapidi e abili nell’uno contro uno. Quella di domani rappresenta una sfida complicata, ma che non dovrà vederci esclusivamente chiusi in area; piuttosto tentare di mostrare qualcosa in fase di costruzione e proposizione”.


FSGC | Ufficio Stampa

 

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